Un’ultima pedalata
per giungere sulla vetta degli Dei,
con l’elmo alato scintillante,
rapido come il vento
nel palazzo entrò.
Ti vedo nonostante l’invisibilità,
tuonò il Padre degli Dei
dietro un mal celato sorriso,
e non tentare con la trasformazione,
questa volta non ti salverà.
Il sole deve sorgere
dov’è il carro di tuo fratello?
Al suo posto uno strano oggetto
l’alba gli consegnò.
Ho omaggiato
il Signore delle Muse
con un dono innovativo
chiamato ciclo-biga.
E i cavalli dove sono?
Non ci sono!
Possano gli Dei approvare
il mio ingegno
e gli uomini l’ameranno,
tutti sanno che
auspicano di volare
mentre il vento
accarezza i loro volti,
così stanotte
ho donato loro un sogno
che per lungo tempo
non comprenderanno
ma in futuro sì,
arriverà il giorno in cui
quel seme sboccerà,
portando con se
somma civiltà.
All’oggi infatti
Gaia osserva curiosa
la tribù che pedala
solleticandole il corpo,
equilibristi ai semafori
funamboli tra le macchine
discendenti su due ruote
del dio Mercurio,
ma è da millenni ormai
che sull’Olimpo
si va in bicicletta.
Neriene